Growth Hacking: Strategia in 8 passi
di Salvatore Di Bella
Coniato nel 2010 da Sean Ellis, il termine Growth Hacking indica un insieme di strategie di web marketing volte a far crescere velocemente il numero di clienti di un’impresa. Ma che cos’è più concretamente il Growth Hacking?
La risposta è molto più semplice del previsto: il Growth Hacking Marketing è una metodologia che consiste nel testare differenti strategie attraverso rapidi esperimenti che ti permettano di individuare la giusta combinazione per ottenere un alto ritorno dell’investimento (ROI) e una crescita molto rapida dell’azienda.
Quali sono i passi da fare?
- Assicurarsi che il prodotto abbia un mercato
Devi rendere il tuo prodotto desiderabile; deve essere desiderato, non basta che sia un buon prodotto. Nessuna strategia di marketing sarà in grado di far vendere un prodotto che le persone non vogliono.
- Analizzare i trend passati e i risultati dei competitor
Difficilmente questo prodotto sarà unico, c’è stato quasi sicuramente qualcuno che lo ha già realizzato prima di te, perciò bisogna analizzare ogni esempio e studiare sia i lati positivi che quelli negativi: si troveranno sempre dati importanti da esaminare nel dettaglio per non ripetere gli stessi errori e, di conseguenza, risparmiare tempo nell’esecuzione di tutti di processi operativi di marketing.
- Identificare i propri punti di forza nel mercato
I clienti sono disposti a pagare un prodotto se soddisfa e risolve i propri problemi, le loro esigenze o i loro desideri, di conseguenza, bisogna sempre mettere l’accento sulle peculiarità e i fattori di unicità della proposta rispetto al mercato di provenienza.
- Utilizza i tool di Growth Hacking
È fondamentale dotarsi degli strumenti giusti per misurare gli effetti della strategia di Growth Hacking: per quanto riguarda le tecnologie da utilizzare, sicuramente è utile conoscere strumenti per l’automazione delle attività e il retargeting; per quanto riguarda invece i prodotti, è importante iniziare ad avere una conoscenza approfondita di strumenti come Google Analytics, Active Campaign, MailChimp e Hubspot e sfruttare anche alcuni tool particolari che potrebbero ben presto diventare fondamentali per la strategia di marketing.
- Preparare le basi per l’esperimento di Growth Hacking
A questo punto va preparato in maniera precisa l’esperimento di Growth Hacking che si vuole verificare, definendo sempre ogni singolo passaggio per la buona riuscita della strategia.
- Definire il target ideale di mercato
Di primo impatto alla domanda “per chi?” verrebbe da rispondere: “Chiunque“; in realtà questa potrebbe essere una risposta molto problematica, perché si rischia di concentrarsi su una gamma troppo vasta di utenza cosa che danneggerebbe l’azienda con la perdita di energie e risorse importanti. Quindi è sempre meglio focalizzarsi su un target preciso cosi da massimizzare le vendite e di conseguenza i profitti ma allo stesso tempo ridurre gli sprechi.
- Avviare l’esperimento di Growth Hacking
Dal momento che sono correttamente impostati i vari tools per la raccolta dei dati, la strategia/esperimento è pronta per essere avviata, perciò non ci resta che attenderne il risultato.
- Valutare il risultato
Adesso che l’esperimento di Growth Hacking è concluso lo possiamo analizzare:
- Erano corrette le nostre scelte iniziali?
- Ci sono risultati inaspettati?
- Come possiamo migliorare la nostra strategia?
- L’esperimento non è andato come ci aspettavamo?
Anche se i risultati dovessero essere negativi, non bisognerebbe considerarlo un fallimento: ogni esperienza porta ad una consapevolezza maggiore. Traendo a questo punto le dovute conclusioni, se necessario, dovrai ripetere il processo fino al raggiungimento del tuo obiettivo, perché… è proprio questo il senso del Growth Hacking.
Infine citiamo due tecniche di Growth Hacking di cui abbiamo parlato nei precedenti articoli:
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