I CAMBIAMENTI DIGITALI NELL’EDITORIA CON DAVIDE GIANSOLDATI
di Michele Mereu
Il settore dell’editoria in Italia si sta evolvendo, in tanti pensavano che il libro sarebbe sparito ma è rimasto e le evoluzioni si sono verificate su fronti differenti. Il settore dimostra di stare al passo con i tempi e di andare alla propria velocità.
Abbiamo deciso di intervistare Davide proprio per capire meglio come si sta evolvendo il settore, con numeri alla mano, e per dare qualche spunto utile a tutti gli imprenditori che vorrebbero scrivere un proprio libro o investire con prodotti digitali nel settore editoriale.
L’intervista in diretta si terrà sui nostri canali Linkedin e Facebook giovedì 28 aprile alle 11:00. In questo articolo vi anticipiamo alcuni temi del live. Buona lettura.
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Nasco programmatore in un lontano passato tra Commodore 64 e Liceo scientifico. Mi piaceva creare algoritmi e scrivere il codice che li eseguiva. Basic e Visual Basic prima, Perl e PHP dopo. Poi è arrivato Internet e il primo sito web che ho realizzato è stato nel 1996 e all’epoca i siti si testavano con Mosaic e Netscape.
Ho fondato la mia software house, DGLine, nel 1998 e nel 2001 l’ho trasformata in una web agency. C’era un fattore particolare che accomunava tutti i progetti che sviluppavamo: erano tutte sfide quasi impossibili, soprattutto per quel periodo. Abbiamo realizzato la prima cartella clinica sul web per la Sanità a cavallo del cambio di millennio, il primo sito italiano per il trading sulle commodity (avete presente il film “una poltrona per 2?”, ecco quel trading lì), il primo sito italiano di comparazione scommesse sportive www.infobetting.com (che esiste ancora oggi!), per arrivare a seguire per 7 anni di fila tutto il marketing online di Expedia a partire dal loro dall’arrivo in Italia nel 2003.
Alla guida dell’agenzia dovevo continuamente reinventare me stesso e definire costantemente la nuova rotta verso cui andare. Expedia anno dopo anno era diventato per noi un cliente sempre più importante: in pochi anni siamo passati da 12 a 35 dipendenti e quasi venti lavoravano quasi a tempo pieno per il portale online di viaggi. Gestivamo 18.000.000 € di budget tra pubblicità online e campagne pay per click. E sapevo che non sarebbe durata per sempre.
Così quando nel 2010 ci avvisarono che avrebbero chiuso la collaborazione in favore di una unica agenzia europea, io ero pronto. Pronto perché da due anni stavo lavorando al piano B, entrare in un nuovo mercato e specializzare DGLine per posizionarla come il punto di riferimento per la presenza online di case editrici, librerie e autori. Perché proprio l’editoria? Perché io amo leggere, amo stare tra i libri, amo immergermi nei libri e trovo spunti interessanti spaziando tra infiniti e diversi generi e argomenti. E così nasce Biblos, la prima piattaforma e-commerce specifica per le case editrici, un progetto che in pochi anni arriva ad essere utilizzato da un centinaio di marchi editoriali.
Alla piattaforma e-commerce, segue Bsuite, il primo gestionale in cloud verticale per le case editrici e poi un’intera divisione dedicata al marketing online per questo settore. Poi ho venduto DGLine. A marzo 2020, una settimana prima che esplodesse la pandemia, l’ho lasciata nelle mani dei miei nuovi soci, per fare altro. Dal 2007 porto avanti un mio percorso di crescita personale nell’ambito delle soft skills, che anno dopo anno mi ha portato grandi soddisfazioni condividendo la mia esperienza in workshop ed eventi nelle aziende e volevo fare la differenza in questo ambito, perché le persone vengono sempre prima dei processi.
Oggi mi muovo tra due mondi: formazione e consulenza in ambito digital dove porto il mio approccio da Growth Hacker e potenziamento delle soft skills nei team aziendali, tramite introduzione di mindset agili e sviluppo del pensiero creativo. In tutto questo l’editoria dove è finita? C’è ancora: insegno in 4 master universitari social media e digital marketing per l’editoria e continuo con le mie consulenze a editori e librerie e sono uno dei docenti delle diverse associazioni di categoria del settore. Tutta la mia esperienza si è cristallizzata in un libro “Promuovere e raccontare i libri online” ed è tornata liquida in un podcast settimanale giunto alla puntata 92, “Promuovere e raccontare i libri”, dove ogni 7 giorni do consigli e suggerimenti a chi crea contenuti.
Poi ci sarebbe da raccontare la mia nuova startup. Content is King, ma sarà per una nuova intervista. Se guardo la mia stella polare, il mio nord, punta verso la formazione continua. Ho anche creato una challenge 2022, #cosahoimparato (se volete link a https://www.davidegiansoldati.
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QUALI SECONDO TE SONO I CAMBIAMENTI IMPORTANTI CHE HA SUBITO IL SETTORE EDITORIALE?
Il libro è rimasto sostanzialmente invariato dai tempi di Gutemberg (la storia del libro ve la racconto qui https://www.davidegiansoldati.
Meno del 10% dei lettori legge solo in digitale.
Letto in chiave positiva, significa che poco meno del 10% dei lettori, se non trova un titolo in formato digitale non lo compra. E questa riflessione è per tutti gli editori che magari leggeranno questo articolo e che si stanno ancora chiedendo se fare o meno un titolo anche in ebook oppure no. La mia risposta secca e lapidaria è fatelo, o scegliete di rinunciare tra il 7 e 8% del fatturato in più.
Poi è arrivato l’audiolibro (prima cd, ora traccia digitale), altro oggetto fantastico, ma anche in questo caso con obiettivi e scopi diversi dal libro in senso classico, forse più competitor della radio che del libro stesso. E’ rimasto tutto quindi statico? No, l’evoluzione del settore editoriale si muove su due ambiti.
Da una parte abbiamo tecnologie di stampa sempre nuove, in grado di ottimizzare i costi al punto da rendere conveniente e competitiva la stampa a copia singola (o comunque con micro tirature anche inferiori alle 10 copie) e queste soluzioni, potrebbero domani diventare la soluzione in editoria al “just in time” azzerando o quanto meno riducendo/ottimizzando i costi di magazzino e logistica. Poi c’è il tema a me più caro dei contenuti: contenuti che non si limitano alle parole scritte nel libro, ma all’ecosistema di parole, foto, immagini, video che ruotano intorno al libro. L’innovazione della filiera passa attraverso scambio di flussi di metadati che descrivono al meglio il libro, informazioni preziose che alimentano le schede sui diversi e-commerce online e i marketplace, ma che consentono anche in negozio di rispondere facilmente alle domande del pubblico.
Raccontare i contenuti diventa parte del lavoro di innovazione editoriale: social, blog, podcast e video sono i canali che meglio riflettono il cambiamento editoriale giorno dopo giorno.
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COME DESCRIVERESTI IL SETTORE IMPRENDITORIALE EDITORIALE ITALIANO?
Quando parliamo del settore editoriale italiano parliamo di una filiera immensa dove l’editore è solo uno dei tasselli chiave. L’editore rende un testo iniziale un prodotto finito, di solito sotto forma di libro, a monte ci sono gli autori che lo scrivono, ma non ci sarebbero i libri se non ci fossero le tipografie che li stampano, poi ci sono i distributori che lo fanno arrivare nelle librerie e negli e-commerce e marketplace, la promozione che ne parla e ne esalta i punti di forza ai librai, poi ci sono le biblioteche e le librerie che con la loro presenza sul territorio promuovono l’acquisto e la lettura dei libri.
Dal punto di vista imprenditoriale quello che vedo dal mio osservatorio privilegiato, stiamo assistendo ad una concentrazione e fusione di editori in gruppi più grandi, una strategia che permette di sicuro importanti economie di scala. La filiera fa già del suo meglio, anche se ogni scenario è per sua natura migliorabile; ci sono 2 anelli deboli di questa catena: i libri pubblicati e i lettori.
Nel 2021 sono state pubblicate 85.551 novità a stampa, in crescita del 22,9% rispetto all’anno precedente, più di 234 libri ogni giorno, un numero impressionante.
Questo numero sproporzionato di libri cozza su un dato all’opposto in termini di lettori: nell’anno appena trascorso solo il 56% delle persone ha preso in mano un libro, mentre i lettori forti che leggono mediamente 17 libri in un anno è meno del 9%. Insomma è impossibile leggerli tutti i libri, non a caso abbiamo fenomeni editoriali da centinaia di migliaia di copie da una parte e libri di cui non si è venduta nemmeno una copia dall’altra. Ci troviamo di fronte all’ennesima manifestazione della legge di Pareto che evidenzia ancora una volta il rapporto 80/20.
Ciononostante l’editoria italiana di varia, ovvero libri di narrativa e saggistica venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione ha un giro d’affari (vendite a prezzo di copertina) tra gli 1,6 e 1,7 miliardi di euro, numeri di tutto rispetto. L’Italia è tra i paesi fanalino di coda per la lettura in Europa, mentre ad esempio la Norvegia e la Francia si collocano tra i Paesi più interessati alla lettura al mondo, mentre è il Canada a registrare la percentuale più alta di lettori digitali.
COME SI EVOLVERÀ IL SETTORE EDITORIALE SECONDO TE?
Le tecnologie di base più diffuse sono un blog con wordpress, un ecommerce con Biblos, Woocommerce, Prestashop o Shopify, un tool di pianificazione contenuti come Postpickr o Hootsuite e unO strumento per le grafiche come Canva.com. Se vogliamo spostarci sui nuovi media uno smartphone per i video e un microfono per i podcast sono strumenti più che sufficienti.
Con questo coltellino svizzero di strumenti editori, librerie, biblioteche e autori possono fare del loro meglio. La vera sfida è ritornare ad una dimensione più umana della lettura, oggi troppo governata dagli algoritmi. Ti faccio un esempio: se io vado su Google e cerco alcuni consigli di lettura, il motore di ricerca mi darà una risposta sotto forma di una decina di risultati della prima pagina. Che conterranno più o meno gli stessi libri, perché sono quelli che le persone cercano e di cui si parla in rete, sui social.
E’ un cane che si morde la coda. Se parlo di un libro sconosciuto, non sarò rilevante e così quel libro non lo scoprirà nessuno. La coda lunga va rivista e ripensata in modo più capillare e personale. Siamo davvero tutti “uguali” per cui se io ho letto questi 4 o 5 libri proprio come te, allora il sesto libro che scegli tu andrà automaticamente bene anche per me? Io credo di noi…qui i mitici librai e bibliotecari che ti conoscevano davvero e con i quali ti fermavi a parlare sapevano tirar fuori dallo scaffale quel libro proprio adatto a te.
La tecnologia si deve evolvere per arrivare qui.
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