Quando l’intelligenza artificiale entra nelle risorse umane

Quando l’intelligenza artificiale entra nelle risorse umane

di Salvatore Di Bella

L’intelligenza artificiale si può applicare, ormai,  a gran parte dei settori odierni, dallo sviluppo di e-commerce, al settore bancario ( come abbiamo visto in un articolo precedente), alla creazione di algoritmi per massimizzare i guadagni fino ad arrivare al risparmio di risorse per migliorare la resa aziendale e l’impatto ambientale.

Ma esistono molti altri contesti dove è possibile ottenere risultati stupefacenti, infatti, questo tipo di tecnologia velocizza l’analisi dei BIG DATA aziendali  sia per acquisire informazioni rilevanti al miglioramento dell’azienda stessa sia per elaborare strategie innovative.

Mike Fitzmaurice uno dei massimi esponenti del settore IT commenta cosi, “Non userei l’intelligenza artificiale per automatizzare il lavoro in sé, ma per fare qualcosa di meglio” ed aggiunge “L’intelligenza artificiale è particolarmente utile in compiti pesanti e ripetibili. Qualsiasi tipo di compito ripetitivo, anche se sembra creativo, se è basato su pattern, potrebbe essere svolto dall’AI.

Nei prossimi 4/5 anni l’intelligenza artificiale influenzerà in maniera sostanziale anche il mondo del lavoro, attraverso l’utilizzo di computer in grado di imparare dall’esperienza e autoeducarsi per migliorare i processi di apprendimento di volta con l’ andare del tempi.

E’ doveroso dire che si tratta di un evoluzione inevitabile soprattutto nel settore della ricerca delle risorse umane (HR), per attrarre e mantenere i “talenti aziendali” bisogna concentrarsi di più sull’esperienza lavorativa dei dipendenti e allo stesso tempo snellire l’ iter del processo di assunzione di nuova forza lavoro.

Ma quali sono gli effettivi benefici dell’Intelligenza Artificiale (AI) nel recruiting (reclutamento)?

Sfruttare l’intelligenza artificiale o i sistemi di Machine Learning nella gestione e nel reclutamento delle risorse umane, permette di snellire e automatizzare molti processi, di riconfigurarli in maniera innovativa così da far concentrare i responsabili HR su strategie e pianificazione, i dipendenti su attività più stimolanti e gratificanti e le aziende sul generare nuovo fatturato.

Andando più nel dettaglio, sono davvero molteplici le attività che si potrebbero migliorare utilizzando questa nuova tecnologia:

  • estrapolare automaticamente i dati da documenti come i CV durante le preselezioni del personale;
  • ottimizzare la ricerca dei candidati tramite specifiche keyword;
  • migliorare la scrittura degli annunci di lavoro;
  • suggerire candidati potenzialmente simili.
Ecco alcuni esempi sull’utilizzo effettivo dell’AI nel rectruiting

IBM nota azienda IT, con l’arrivo di grandi competitor tecnologici come Facebook e Google, ha perso un pò l’identità di pioniere futuristico, in breve tempo si è resa conto che doveva fare qualcosa di drastico per impedire che i suoi migliori “talenti” potessero trasferirsi in altre società più, per così dire, “moderne”.Ha sviluppato “Proactive Retention“, un programma guidato da un intelligenza artificiale che analizza i dati dei dipendenti ( posizione, titolo, stipendio ecc. ) insieme ad informazioni sui rapporti con la parte direzionale. Questa analisi individua qualsiasi talento che, secondo l’algoritmo, potrebbe essere intenzionato a cambiare azienda o posizione. Tutto ciò consente ai responsabili di intervenire in maniera repentina e andare incontro alle esigenze e necessità del singolo dipendente.A quattro anni dal lancio di questo programma interno,IBM ha risparmiato circa 130 milioni di dollari in costi di assunzione sfruttando l’organico già presente in modo migliore, attraverso il mantenimento o lo spostamento,  in particolare, dei loro migliori dipendenti.

Gli Hotel Hilton sono un altro Big che si può portare come esempio; ogni giorno i loro recruiter ricevono migliaia di CV da persone desiderose di lavorare per l’azienda, ma questa mole enorme di documentazione richiedendo una mole di lavoro pari a 8 settimane per la selezione selezione del personale, doveva essere smaltita in altro modo; hanno puntato perciò all’inserimento di un sofisticato chatbot per intervistare i candidati nella fase iniziale del recruiting e su un software per selezionare le persone più adatte e per presentarle al già personale HR che conclude le selezioni. Da quando vengono utilizzati questi algoritmi le tempistiche di recruiting degli hotel Hilton si sono ridotte dell’85% e attualmente la selezione richiede solo una settimana.

Diamo uno sguardo al futuro!

Una soluzione interessante che è possibile implementare e adottare nel processo di selezione, è quella di usare i video, sia come curriculum vitae che come risposte online a video interviste/colloqui. Vengono così analizzati i contenuti media con algoritmi di computer vision e machine learning, in modo da trarre informazioni e dati utili alla profilazione. Ad esempio :

  • trascrivere il parlato e dare un peso alle risposte
  • decodificare il linguaggio non verbale
  • matchare i risultati con i parametri di ricerca

In conclusione, l’intelligenza artificiale migliora, e non poco, l’iter di selezione del personale e la conoscenza di quello attualmente attivo, dando così alle aziende la possibilità di potenziare efficacemente ogni ramo della loro struttura.

Per saperne di più citofonare AppY Lab 🙂

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