Il Crowdfunding: tutto quello che non hai mai osato chiedere ma che hai sempre voluto sapere
di Cristiano Di Battista
Bene! Dopo questo titolo spavaldo che sa un po’ di una markettata, l’idea è quella di raccontare il crowdfunding da una prospettiva diversa.
Ovviamente prima di partire una doverosa disamina di che cosa è il crowdfunding.
Il crowdfunding è una modalità di raccolta di capitali freschi, un metodo di finanziamento per chi deve iniziare un progetto o un’attività imprenditoriale. Tali capitali vengono forniti dalla cosiddetta folla (= crowd) e per fare ciò, chi ha bisogno del finanziamento (= funding), pubblica il proprio progetto nelle piattaforme dedicate al Crowdfunding (= capitali dalla folla o finanziamento collettivo). Tipicamente è uno strumento per start-up innovative, ma viene utilizzato anche per progetti in altri ambiti come per esempio il sociale.
Come funzionano le piattaforme di Crowdfunding?
I proponenti, coloro che hanno un nuovo progetto da finanziare, possono raccontarlo all’interno della piattaforma di crowdfunding tramite video, pitch, storytelling, presentazioni, documenti ecc.
Gli utenti (la folla) della piattaforma, vedendo i nuovi progetti, possono sostenerli tramite donazioni, acquisto di merchandising, acquisto di prototipi o addirittura l’acquisto di quote societarie.
La piattaforma di Crowdfunding infine trattiene una piccola commissione per ogni transazione.
In questo modo tramite il crowdfunding tutti otterranno un beneficio:
- i proponenti raccolgono capitali freschi
- gli utenti che sostengono il progetto ottengono qualcosa in cambio
- la piattaforma crowdfunding può continuare a migliorare e a crescere grazie alle fee
Per quanto riguarda la raccolta di capitale ci sono due macro modalità di crowdfunding:
Crowdfunding “for reward” o “for donation” = non si diventa soci
I proponenti, all’interno delle piattaforme di Crowdfunding for Reward, hanno la possibilità di raccogliere capitali dagli utenti offrendo o la promessa di un prodotto o servizio che verrà realizzato in futuro oppure un gadget o ricompensa che richiama l’idea del progetto stesso.
Ad esempio una start up che vuole realizzare un viaggio sulla luna può mettere a disposizione un biglietto a prezzo scontato (ricompensa futura) oppure vendere una maglietta che richiama l’iniziativa (ricompensa immediata legata al progetto).
Da ultimo le persone possono anche semplicemente fare una donazione se sono particolarmente interessati al successo del progetto se sostengono una causa in ambito sociale. Ad esempio una start up che raccoglie fondi per realizzare un dispositivo in grado di facilitare la comunicazione tra le persone non udenti
Crowdfunding for Equity = si diventa soci
In questo caso il proponente mette a disposizione una quota della società stessa a tutti coloro che contribuiscono alla raccolta del capitale, diventano quindi soci della start-up. Per garantire maggiore sicurezza, le piattaforme di Crowdfunding for Equity devono essere abilitate a raccogliere capitale di rischio e devono essere regolamentate dalla CONSOB e iscritte al registro dei gestori.
Diamo anche qui un esempio: la start up di prima, quella per i viaggi sulla luna, deve raccogliere 200.000€ che corrisponde al 5% del loro valore (valore post money 4 mln). Se un soggetto mette 2.000 € allora ha l’1% del 5% che equivale quindi al 0,05%!
NB: rimandiamo alla richiesta di info per eventuali approfondimenti sui tecnicismi e sulla terminologia.
Quali sono i rischi per chi investe?
Rischi per l’equity crowdfunding:
In questo secondo caso, ovvero per l’equity crowdfunding, ci sono alcuni accortezze di cui è necessario tener conto. Il principio è chiaro: si danno soldi in cambio di quote con la speranza che il valore di queste crescano nel tempo, allo scopo di ottenere il cosiddetto capital gain (guadagno in conto capitale). Ma aldilà del rischio intrinseco dell’annullamento del valore della quota (se la società fallisce) è importante segnalare un problema legato alla diluizione e alla liquidità.
La diluizione vuol dire che la quota ottenuta tramite il crowdfunding for equity (es. il 0,05% visto prima) può diminuire se la società in cui si è investito effettua aumenti di capitale successivi.
Se gli aumenti di capitale sono realizzati con l’opzione di acquisto per i soci attuali e viene esercitata l’opzione allora posso proteggermi dal rischio di diluizione. Ma se non esercito l’opzione (o addirittura non è prevista) allora la mia quota si riduce.
Il rischio della liquidità invece è legato al fatto che l’orizzonte temporale di questi investimenti è a lungo termine, e la quota non ha mercato, ovvero non c’è un mercato regolamentato in cui posso rivendere le mie quote (come ad esempio il mercato azionario).
La quota si potrebbe vendere tramite una transazione tra privati ma ha diverse complessità:
- è molto difficile determinare il valore della quota
- i costi di trasferimento (con atti notarili) sono spesso elevati in proporzioni ai valori esigui delle quote oggetto della transazione
- potrebbe essere difficile trovare un socio disposto ad acquistare una quota dal valore esiguo
Inoltre come si diceva, è possibile anche incorrere in rischi legati al fallimento dell’iniziativa o a cambi dei vertici societari indesiderati. Tipicamente ai finanziatori viene fortemente consigliato di seguire la società dopo l’investimento, anche se avendo una piccolissima percentuale, il “socio della folla” non ha grandi poteri decisionali.
Almeno però, prima di effettuare l’investimento, per regolamento della Consob l’investitore è tenuto a compilare un questionario con una serie di domande per renderlo conscio di cosa vuol dire investire tramite crowdfunding for equity, qui un approfondimento. vedi link consob
Rischi per crowdfunding for reward:
Nel caso di Crowdfunding for donation ovviamente il rischio è nullo in caso di donazione, ovvero chi dona sa che fa del bene e quindi non ha nessun tipo di rischio, tranne quello di essere stato preso in giro dai proponenti.
Se nelle piattaforme di crowdfunding for rewards viene acquistato un bene o servizio immediato legato al progetto non c’è alcun rischio, mentre se si acquista un bene o un servizio futuro, legato al progetto stesso (es. biglietti per andare sulla luna), c’è il rischio che tale prodotto o servizio non venga realizzato o che non soddisfi le aspettative.
In realtà vige un contratto tra venditore e acquirente il quale spiega che se il prodotto o il servizio non viene realizzato, i proponenti sono obbligati a restituire i soldi all’utente.
Purtroppo in questo la piattaforma di crowdfunding non ha nessun obbligo nel garantire la restituzione dell’investimento. Da un punto di vista normativo la piattaforma ha una funzione di filtro e garantisce la bontà del progetto ma è sollevata dal rischio di insuccesso.
Noi di AppY Lab abbiamo realizzato un crowdfunding for reward che azzera questo rischio, infatti proponendo direttamente dei nostri progetti, non ci sarà nessun intermediario tra chi investe e chi realizza il progetto. Per ora abbiamo lanciato delle nostre iniziative, puoi vederle (e sostenerci) qui https://crowdfunding.appylab.net
Dato che sviluppiamo e incubiamo anche progetti di proponenti terzi, stiamo ampliando la piattaforma proprio per loro, quindi se anche tu hai un’idea e vuoi essere inserito nel Crowdfunding di AppYLab compila il form per avere maggiori informazioni o per inserire il tuo progetto nella nostra piattaforma di crowdfunding!
[contact-form-7 404 "Non trovato"]