Smart Working: Tutto quello che devi sapere
di Salvatore Di Bella
Nei mesi scorsi il mondo intero ha subito una battuta di arresto improvvisa, la pandemia ci ha introdotti in una nuova realtà a cui abbiamo presto dovuto fare l’abitudine.
Un nuovo modo di vivere le nostre giornate ma soprattutto il nostro lavoro, forzatamente siamo entrati nell’era del cosiddetto smart working (lavoro agile).
Cos’è lo smart working?
Iniziamo spiegando in parole povere cos’è lo smart working, in pratica possiamo descriverlo come una forma di lavoro caratterizzato da una flessibilità di orario e di luogo, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza della propria attività.
Con l’esplosione della pandemia Covid19, circa 550 mila lavoratori sono stati “costretti” a lavorare da casa contribuendo ad accelerare un trend crescente di adozione del lavoro agile.
Sebbene si tratti di una sorta di “telelavoro” non si può definire al 100% così.
L’esperienza di lavoro a distanza dalle proprie sedi aziendali ha aperto interessanti prospettive, difatti l’Osservatorio Smart working del Politecnico di Milano ha rilevato che, il 68% dei lavoratori è riuscito da remoto a svolgere tutte le attività richieste, il 29% non è riuscito a svolgere solo una piccola parte delle attività, ma spesso a causa della mancanza di processi e dati digitalizzati, mentre solo il 3% dichiara di non essere riuscito a portare avanti la maggior parte delle attività.
La maggior parte dei lavoratori ha dichiarato di aver apprezzato i vantaggi della situazione di Smart Working e di voler continuare a praticarlo anche a regime normale.
Il lavoro agile è caratterizzato da alcune caratteriste imprescindibili che solo se effettuate in maniera ottimale lo rendono un metodo di lavoro quasi perfetto:
- Flessibilità
- Autonomia
- Responsabilità
- Collaborazione
L’unico vero rischio del lavoro in smart working risiede proprio nel suo essere autonomo, perché il lavoratore autonomo non è controllato da nessuno, quindi potrebbe facilmente distrarsi o tendere a procrastinare.
Cos’è il telelavoro?
Il telelavoro si è diffuso in Italia nel corso degli anni 70, praticamente si può definire come quella possibilità di portarsi il lavoro a casa, ma mantenendo le stesse modalità e tempistiche dell’ufficio/azienda.
Un telelavoratore:
- Deve essere in comunicazione costante con la sede centrale;
- Risponde al controllo diretto della sede principale;
- Ha l’obbligo di essere sempre online durante le ore di lavoro;
- Non può allontanarsi dalla sua postazione durante l’orario lavorativo.
Differenze tra lavoro agile e telelavoro
Abbiamo parlato di lavoro agile e di telelavoro, ma sono la stessa cosa?
No, alcune caratteristiche sono simili, ma li possiamo definire due cose ben distinte e separate che aprono diverse possibilità al lavoratore.
Concludendo possiamo affermare senza timore che ovviamente non tutti i professionisti possono usufruire della possibilità del lavoro agile o del telelavoro, ma considerando l’avvento sempre più ampio della digitalizzazione molte più figure professionali avranno la possibilità di approcciarsi a questa realtà e non soltanto per colpa di una pandemia.